L’autrice Margherita Cucco è oramai una habituè del nostro sito, i suoi romanzi sono tra i nostri preferiti, oggi parliamo di Antenati Barbari.
Un romanzo storico diviso in due racconti di cui vi raccontiamo meglio in questo articolo, continuate a leggere per non perdere anche l’intervista all’autrice.
Di cosa parla Antenati Barbari
Come dicevamo Antenati Barbari è composto da due racconti ambientati nel tardo Impero romano e nell’alto Medioevo.
E’ ambientato durante il travagliato periodo delle invasioni barbariche, fra scontri di popoli e civiltà.
Ma i popoli sono fatti di persone, che, superando ostacoli e pregiudizi, possono anche comprendersi e amarsi.
Con le vicende raccontate il questo romanzo, l’autrice ha voluto raccontare le immaginarie, remote origini della sua famiglia.
La nostra passione per i libri scritti da Margherita Cucco aumenta ad ogni titolo che cominciamo a leggere.
I due racconti che sono raccolti in Antenati Barbari li abbiamo letti con vero piacere, si sente fin dalle prime pagine che l’autrice ha un amore spassionato per il genere storico.
La sua scrittura è sempre così semplice da comprendere anche per argomenti più complessi e nello stesso tempo intensa e stimolante.
Per questo i suoi romanzi storici (come tutti gli altri titoli) si leggono con grande avidità e attrattiva.
E alla fine si arriva a pensare che quello che succedeva in tempi “barbari” è possibile ricondurli anche nella nostra società moderna.
Molto intrigante anche pensare che le vicende narrate possano essere le gesta degli antenati dell’autrice!
Nemmeno a dirlo che vi consigliamo questo libro e se amate le storie storiche non potete perdervi anche Il centurione fortunato, sempre di Margherita Cucco.
L’intervista all’autrice Margherita Cucco
Le interviste che rivolgiamo all’autrice Margherita Cucco sono sempre interessanti, ha sempre molto da raccontare.
Per questo la ringraziamo per il tempo che ci dedica ogni volta!
Ciao Margherita, come ti è venuta l’idea di scrivere questo romanzo, Antenati Barbari?
L’idea è nata in primo luogo dal mio radicato amore per la storia, e in particolare per le vicende di quei popoli che siamo soliti definire “barbari”, non senza un certo disprezzo.
Io invece sono stata sempre affascinata, fin da bambina, da queste popolazioni e dai loro rapporti di incontro-scontro con il mondo più civilizzato, nel caso specifico con l’impero romano; insomma, è il tema dello scontro di civiltà, delle differenze di costumi, lingue e religioni, della migrazione a volte pacifica, a volte violenta di interi popoli alla ricerca di una miglior condizione di vita.
Mi sono resa conto che, con le debite differenze, si tratta di temi molto attuali, capaci di suscitare discussioni e polemiche, ad esempio per quanto riguarda i matrimoni misti; si tratta inoltre di fenomeni irreversibili, che possono essere controllati o rallentati in qualche misura, ma non bloccati e cancellati.
A tutto ciò si è aggiunta, come secondo movente, la mia curiosità di saperne di più sui miei antenati, sulle origini della mia famiglia dal lato paterno e materno; io non sono, come si dice, di nobile stirpe, e le scarse notizie documentate che posso avere sui miei antenati risalgono al massimo alla prima metà dell’Ottocento.
Dove non arriva la documentazione storica supplisce l’immaginazione, e così, partendo da qualche piccolo punto fermo, sono nate le storie di Wulf e Onoria e di Ansvaldo e Lidia.
Naturalmente non so se nella realtà storica le cose siano andate in questo modo, ma mi piacerebbe che così fosse, perché sarebbe la dimostrazione che anche persone molto diverse, e spesso pregiudizialmente ostili l’una all’altra, possono imparare a conoscersi e addirittura ad amarsi.
Quanto della tua vita reale e delle tue origini è presente in questo libro?
Veniamo ai punti fermi a cui accennavo prima: le famiglie di entrambi i miei genitori sono originarie della provincia di Cuneo, fra le Langhe e la pianura intorno a Benevagienna, antica Augusta Bagiennorum, di cui è originario anche il mio “centurione fortunato”, un altro dei miei possibili antenati…
Ecco perché i miei due racconti si ambientano entrambi in questa zona; in secondo luogo, io ritengo che nella famiglia della mia nonna paterna scorresse un po’ di sangue ebreo, per via di certi nomi e cognomi in uso e per certe espressioni di “lessico famigliare” che si rifanno da tempo immemorabile alla tradizione ebraica, ed ecco il perché Onoria è in origine un’ebrea.
Per quanto poi riguarda la famiglia di mia madre, il suo cognome, Ansaldi, è di chiara origine longobarda, derivato dal nome proprio Ansvaldo o Ansoaldo, ed ecco perché il mio protagonista si chiama così; del resto, in quell’area del Cuneese le tracce della presenza di quel popolo non sono poche e, ad esempio, una necropoli longobarda è stata ritrovata a Sant’ Albano Stura, poco distante dai luoghi in cui si svolge la storia del mio “Matrimonio longobardo”.
Posso ancora aggiungere che l’esperienza narrata nel prologo di questo racconto, quella dell’incontro con lo scheletro del guerriero, io l’ho avuta realmente, non durante la mia carriera di insegnante, ma prima ancora, ai tempi dell’università: in un museo, il Civico di Vicenza, mi trovai davanti alla tomba e al defunto con la spada fra le mani, verso il quale provai un’attrazione irresistibile, un intenso desiderio di conoscere il suo nome e la sua storia e un senso inspiegabile, ma fortissimo, di familiarità.
Questo strano episodio, rimasto impresso nella mia memoria a distanza di tanti anni, ha messo in moto il meccanismo narrativo del mio romanzo.
Come preferisci leggere, con e-book e libro cartaceo?
Anche se sono tanto legata alle storie del passato, sono sempre pronta ad accogliere la modernità.
Amo moltissimo i libri cartacei, ma la mia casa ne è piena, e semplicemente non so più dove metterli, e sono anche arrivata a temere che il pavimento sprofondasse sotto il loro peso.
Questo è il motivo per cui da tempo leggo prevalentemente e-books, che fra l’altro posso leggere anche in viaggio senza portarmi dietro una valigia di volumi.
Inoltre, la mia vista, che non è mai stata molto acuta e ora lo è meno che mai, a volte mi rende faticoso leggere i libri cartacei, mentre su uno schermo posso ingrandire il testo a mio piacere.
Con tutto ciò, non ho smesso di amare i libri stampati su carta: come potrei, essendo un’autrice che dopo tutto ha anche piacere di vendere qualche volume?
Il romanzo Antenati Barbari è stato pubblicato dalla casa editrice Robin Edizioni, per la sezione Robin&Sons.
Se volete leggere altri romanzi di Margherita Cucco, noi possiamo consigliarvi La ragazza che voleva viaggiare e La trilogia di Avicii.
Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
Se anche voi vorreste vedere pubblicata la recensione del vostro romanzo e l’intervista all’autore, affidatevi noi!
Scriveteci a saretta@iriseperiplotravel.com
16 Gennaio 2023 alle 21:40
Uuuuuuh, ma questi due volumi fanno per me (sono un’amante del Medioevo e trovo il periodo tardo-romano/inizio-medievale affascinante, anche se faccio principalmente ricerca sui secoli a cavallo tra l’XI e il XIII). Mi avete incuriosita!
16 Gennaio 2023 alle 23:19
l’argomento è di mio interesse visto che sono appassionato dell’epoca romana e la sua caduta è sempre oggetto di discussioni interessanti
17 Gennaio 2023 alle 09:56
Adoro i romanzi e le serie storiche, metto sicuramente in lista questa autrice e i suoi romanzi che trovo molto interessanti.
17 Gennaio 2023 alle 21:09
Mio fratello è appassionato di romanzi storici, soprattutto ambientati in quel periodo storico, gli giro subito il link al tuo articolo!
18 Gennaio 2023 alle 07:39
Gli piacerà sicuramente, Margherita Cucco è davvero una bravissima scrittrice!