Eccoci con il consueto appuntamento per presentarvi uno dei romanzi dell’autrice Margherita Cucco, questa volta parliamo di Esca il britanno.
Una scrittrice che abbiamo imparato a conoscere il questo anno e che ci ha appassionato con diversi generi, dai gialli ai romanzo storici.
Seguiteci qui di seguito in questo articolo per farvi conoscere la trama del romanzo e non perdetevi l’intervista sempre interessante dell’autrice.

Esca il britanno, di cosa parla?

Il sottotitolo del romanzo Esca il britanno è: L’educazione sentimentale e intellettuale di un giovane barbaro, lo scontro e la fusione fra due mondi.
Esca è un giovane britanno, figlio di un capo della tribù dei Briganti, intelligente e sensibile, riflessivo e solitario.
Eccellente cacciatore e valoroso guerriero, si trova coinvolto nella guerra fra il suo popolo e i Romani.
Perde tragicamente tutti i suoi familiari, è catturato, venduto come schiavo, poi costretto a combattere come gladiatore.
Tocca il fondo della disperazione, fino a cercare la morte.
Il suo destino ha una svolta quando Esca incontra Marco, un giovane romano che diventa il suo nuovo padrone.
Attraverso un lungo e tormentato percorso, schiavo e padrone diventeranno amici e poi addirittura fratelli.
Nel nuovo mondo, pur rimanendo sempre un britanno fedele alle sue origini, Esca otterrà la cittadinanza romana.
Troverà l’amore, scoprirà la cultura e il mondo dei libri, avrà modo di conoscere e aiutare il futuro imperatore Marco Aurelio.

Per prima cosa dobbiamo dire che la caratterizzazione del protagonista, il giovane ragazzo esca, è davvero ottima!
L’autrice non è alle prime armi con i romanzi storici, e leggendo questo libro si percepisce fin da subito.
Per una serie di vicende Esca parte in guerra e durante la sua audace vita conosce Marco, quello che incredibilmente diventerà suo fratello.
Questa è una storia che va oltre una guerra, ma che parla anche di amicizia, famiglia, amore e davvero molto altro.
Un romanzo diviso in quattro parti, tante sono le fasi di vita del protagonista di questo romanzo storico.
In più si toccano diversi fatti interessanti accaduti nella storia, come la nascita della fede cristiania nell’antica Roma.
Noi vi consigliamo questa lettura e se amate i romanzi storici non potete perdervi anche Il centurione fortunato e Antenati Barbari sempre di Margherita Cucco.

L’intervista all’autrice Margherita Cucco

Abbiamo avuto modo di parlare di molte cose insieme a Margherita nelle precedenti interviste e la ringraziamo per il tempo che ci dedica ogni volta.

Ciao Margherita, iniziamo subito a parlare del romanzo “Esca il britanno”. Che cosa ti ha ispirato per scrivere la storia e le gesta del protagonista Esca?

Il pomeriggio del 16 settembre 2011 decisi di andare al cinema.
Dando un’occhiata alla programmazione nelle sale di Torino, m’imbattei in un film, “The Eagle”, di cui non sapevo assolutamente nulla, se non che si trattava di un film storico, di quelli che a me sono sempre piaciuti, fin dall’infanzia.
Andai a vederlo e ne uscii stregata; il film non è un capolavoro cinematografico, ma la storia e i personaggi mi avevano conquistata.
Passavano i giorni e io continuavo a pensarci, perciò, come sempre faccio, cercai di sapere qualcosa di più.
Scoprii che il film era liberamente ispirato a un romanzo dell’americana Rosemary Sutcliff, “The Eagle of the Ninth”, tradotto in italiano con il titolo “La legione scomparsa”.
Naturalmente me lo procurai, ma constatai che si trattava di un romanzo per ragazzi, nel quale tutti, in fin dei conti, sono buoni.
Tutto si aggiusta facilmente e il rapporto fra padrone e schiavo non è raffigurato, a mio parere, in modo realistico.
Ciò non toglie che il libro sia di piacevole lettura, ma mi sembrava che qualcosa mancasse.
In effetti, tanto il romanzo quanto il film, come quasi sempre in storie simili, erano centrati sul personaggio di Marco, il giovane romano.
Mentre io, più ci pensavo, più rivolgevo la mia attenzione allo schiavo Esca, che arrivai a considerare il vero perno della vicenda.
Così provai l’impulso irresistibile di rinarrare la storia del film dal punto di vista di Esca.
E così nacque quella che oggi è la seconda parte del romanzo, “Oltre il muro”.
In seguito, staccandomi sempre più dal film, sentii l’esigenza di raccontare ciò che era successo in precedenza a Esca.
Come era diventato schiavo, e poi ciò che gli accadde in seguito, dal momento in cui termina il film.
Così sono nate le altre tre parti del romanzo.

Per scrivere il romanzo “Esca il britanno” hai avuto bisogno di fare degli approfondimenti storici?

Naturalmente ho fatto qualche lettura e ricerca sugli imperatori Antonino Pio e Marco Aurelio da un lato.
E dall’altro su usanze e credenze dei Britanni di quell’epoca, ma non molto di più, e questo per due motivi.
Il primo è che, avendo insegnato per molti anni la storia di questo periodo, ne avevo già una discreta conoscenza.
Il secondo è che, anche quando scrivo romanzi storici, non voglio appesantirli con un eccesso di erudizione.
Lo sfondo storico deve essere realistico e coerente, ma ciò che a me interessa rappresentare su quello sfondo è l’evoluzione psicologica degli individui, lo sviluppo dei loro rapporti reciproci.
Io penso infatti che, tenendo conto delle inevitabili differenze di mentalità e di usanze dovute al periodo storico, la natura umana sia sempre la stessa.
Ed è questa che voglio rappresentare, senza perdermi in minute descrizioni di oggetti e usanze.

Per i personaggi e le vicende svolte, ti sei ispirata a qualcuno di reale e ad avvenimenti successi davvero? O è tutto frutto della tua fantasia?

La misteriosa scomparsa nel nulla della Nona Legione romana è un fatto storico, come pure le sanguinose ribellioni delle tribù britanniche al dominio romano, efficacemente narrate da Tacito.
Storicamente autentica è anche la grande apertura mentale di Marco Aurelio e la sua disposizione d’animo verso gli schiavi.
Come pure è autentico il lento e progressivo diffondersi del Cristianesimo, con il suo nuovo modo di vedere la vita.
Al di là di questo, più che a singoli eventi o personaggi mi sono ispirata a fenomeni storici di più vasta portata.
Come le posizioni di grande prestigio spesso conquistate da liberti, cioè ex schiavi, per cui la vicenda di Esca, che a qualcuno può sembrare inverosimile, in realtà non lo è.
Il resto l’ha fatto la mia immaginazione, trasferitasi per un po’da quelle parti…

Noi troviamo che i tuoi libri abbiano una scrittura di semplice apprendimento, anche quando parli di vicende delicate. Che tipo di lettori vuoi avvicinare con i tuoi romanzi?

Probabilmente si tratta in parte di una deformazione professionale: sono stata per un quarantennio un’insegnante.
E forse, a livello inconscio prima che consapevole, mi rivolgo istintivamente ai ragazzi, usando un linguaggio che per loro possa essere pienamente accessibile.
Però non si tratta solo di questo.
Sono abituata da sempre, grazie anche all’educazione ricevuta da mio padre, un grande intellettuale che si esprimeva con chiarezza e semplicità, a pensare che si possano trasmettere anche contenuti “alti” e complessi in una forma accessibile al maggior numero di persone.
La ricercatezza e la raffinatezza stilistica non hanno mai suscitato in me grande interesse, e non voglio scrivere per pochi eletti in grado di capirmi.
Sono orgogliosa di essere riuscita a farmi leggere anche da persone che non sono lettori abituali, ma che sono state coinvolte dalle mie storie e dal modo in cui le ho raccontate.
Non sarò una grande innovatrice nel campo dello stile.
Ma ciò che mi interessa è raccontare storie in cui qualsiasi lettore possa riconoscersi e sentirsi partecipe, anche se non è uno studioso di storia o un appassionato di musica elettronica (nel caso dei libri su Avicii).

Ti ringraziamo di vero cuore per averci fatto conoscere tutti i tuoi romanzi durante questo 2022. Ti chiediamo ora: quale sarà il tuo prossimo lavoro? Puoi svelarci qualcosa? 

Durante la scorsa estate ho scritto un altro romanzo, che verrà pubblicato non so esattamente quando, ma comunque nei prossimi mesi.
Ancora una volta si tratta di una vicenda che si svolge in un preciso contesto storico, questa volta molto più vicino a noi, e cioè la seconda guerra mondiale.
Ancora una volta ciò che più mi interessa è seguire l’evoluzione psicologica di uno, o meglio di due personaggi e i loro rapporti.
E’ la storia, se vogliamo, di un amore impossibile, in cui si concentrano anche i riferimenti alla cultura del Romanticismo tedesco, che per me è sempre stata importante.
E con questo ho detto anche troppo!

Il romanzo Esca il britanno è stato pubblicato dalla casa editrice Robin Edizioni, per la sezione Robin&Sons.
Se volete leggere altri romanzi di Margherita Cucco, noi possiamo consigliarvi La ragazza che voleva viaggiare e La trilogia di Avicii.

Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
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