Février e gli orfanelli è il quinto capitolo che vede come protagonista il Maestro Audemars Février, firmato dall’autrice Simonetta Ronco.
Nel vasto panorama della letteratura gialla italiana, spicca questa nuova opera destinata a catturare l’immaginazione dei lettori affezionati al genere.
Con la sua abilità narrativa, Ronco ci trasporta in un’atmosfera intricata di mistero e suspense, dove ogni pagina è un tassello di un puzzle avvincente.
In questo nuovo capitolo, “Février e gli orfanelli”, la maestria della scrittrice offre al lettore un’esperienza letteraria coinvolgente e avvincente.
In questo articolo, avremo il privilegio di esplorare non solo la trama avvincente di questo romanzo, ma anche di addentrarci nel mondo dell’autrice attraverso una dettagliata recensione e un’intervista esclusiva.
Février e gli orfanelli
Février e gli orfanelli è il quinto episodio della saga del pianista investigatore francese Audemars Février. Nell’ottobre del 1925 il Maestro torna a Blessy, perché richiamato da padre Benjamin.
Costui gli rivela che dalle ricerche risulta che nel periodo in cui all’orfanotrofio di Pomarie fu lasciato il figlio di Adèle Robinot, furono accolti due neonati: lui e Gaston Roblet.
Chi è dunque il duca di Saint Alary? E chi ha ucciso la moglie del Dottor Brouillard? E che fine ha fatto Lara Fiodorova, evasa dal carcere, sulle cui tracce è tutta la polizia di Parigi?
Février si muove in un ambiente conosciuto ma minaccioso, tra leggende gotiche e indagini serrate, bersaglio di una caccia spietata che porta alla morte.
Recensione di “Février e gli orfanelli” di Simonetta Ronco
Immerso nell’atmosfera cupa e intrigante del 1900 circa, “Février e gli orfanelli” di Simonetta Ronco si erge come un tributo affascinante ai classici del genere giallo.
Evoca infatti con maestria lo spirito dei vecchi capolavori di Arthur Conan Doyle, anche grazie ad un omaggio esplicito a uno dei suoi più celebri lavori, “Il mastino dei Baskerville”.
Un riferimento che pone immediatamente il lettore nel contesto di un’epoca ricca di mistero e oscurità.
In questo scenario intrigante, il protagonista, il Maestro Audemars Février, emerge come un personaggio tanto enigmatico quanto affascinante, che si presta perfettamente alle intricate vicende narrate.
La trama di “Février e gli orfanelli” cattura l’attenzione sin dalle prime pagine, tessendo una rete di suspense e mistero che tiene il lettore incollato alle pagine fino alla conclusione.
Ronco dimostra una notevole abilità nel tratteggiare personaggi complessi e intriganti, che si muovono in un mondo intriso di segreti e inganni.
La scrittura fluida e avvincente di Ronco rende la lettura di questo romanzo un’esperienza coinvolgente e appagante.
Il ritmo serrato e l’intricata trama tengono costantemente alta la tensione, mentre i colpi di scena ben dosati mantengono viva l’attenzione fino all’ultima pagina.
“Février e gli orfanelli” è un libro che si distingue per la sua capacità di evocare il fascino dei grandi classici del genere giallo, mentre offre al contempo una storia fresca e avvincente.
Scritto con maestria e ricco di fascino, questo romanzo è un’opera che consiglio vivamente a tutti gli amanti del mistero e dell’intrigo, in particolare a coloro che apprezzano i grandi maestri del genere.
Simonetta Ronco, biografia
Simonetta Ronco, nata a Genova, è docente universitaria, giornalista e scrittrice.
Il padre, Antonino Ronco, giornalista e storico e la madre scrittrice di racconti per bambini premiata anche all’Andersen, le inculcano la passione per la cultura in generale e per la storia e la letteratura in particolare.
Compiuti gli studi superiori presso il Liceo Linguistico S. Dorotea di Genova, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea con lode e dignità di stampa con una tesi di filosofia del diritto sulla Reverse Discrimination in Italia e negli USA.
Dopo una breve parentesi dedicata allo svolgimento della pratica legale, e al conseguimento del titolo di avvocato, inizia a collaborare con l’Università, consegue un dottorato di ricerca in Tecnica della legislazione, e pubblica numerosi contributi su varie riviste di levatura nazionale, oltre ad alcune monografie.
Dopo un periodo di attività come professore a contratto, entra di ruolo come docente di Diritto commerciale, Diritto delle imprese turistiche, Diritto della Regolazione dei mercati e Diritto della crisi di impresa, con insegnamenti a Genova, Savona, Imperia e La Spezia. Diventa inoltre responsabile dell’orientamento presso il Campus di Imperia e costituisce nel 2018 il Corso di Perfezionamento in Criminalistica, con il supporto della Polizia di Stato.
La sua attività didattica e scientifica non la distoglie però del tutto dalla sua prima passione, la scrittura.
Dal 2002 al 2008 collabora con la Terza Pagina del Secolo XIX e successivamente con alcuni periodici culturali come Satura, Resine, Xenia, Il Porticciolo, sempre più impegnata su temi femminili, soprattutto biografie e romanzi storici.
Nel 2005 esce la prima biografia da lei scritta, sulla vita di Cristina di Borbone, prima Madama Reale, che viene anche premiata con l’Anguillarino d’Argento. Seguono altre biografie di notevole rilievo sociale, come quella di Giulia Colbert di Barolo che viene anche presentata presso l’Ateneo Genovese. Successivamente pubblica le biografie di Giuditta Bellerio Sidoli, Antonietta Costa Galera, Giuseppe Mazzini, Costantino Nigra, Ilaria del Carretto. La Ronco pubblica, inoltre numerosi romanzi e racconti storici, che vedono sempre donne come protagoniste.
Nel 2018 la Ronco ha dato vita a una collana editoriale, Mnemosine – Donne nell’ombra che si propone di pubblicare biografie di donne poco conosciute o dimenticate e saggi su tematiche femminili. L’ultimo volume della Collana, edito con De Ferrari editore (dal titolo “Protagoniste Genovesi”) è dedicato alle 14 donne rappresentate nella Sala delle Donne a Palazzo Ducale.
Intervista all’autrice Simonetta Ronco
Ciao Simonetta, ben ritrovata. Come nasce il personaggio di Audemars Février?
C’è un “padre nobile” di Audemars Février, un personaggio televisivo della mia infanzia che ha lasciato una traccia indelebile nel mio immaginario. Parlo del ladro gentiluomo Arsenio Lupin, interpretato dall’indimenticabile Georges Déscrières. Février non è un ladro, è un pianista di fama internazionale, dalle origini misteriose. Ma nel porsi nei confronti degli altri e dei misteri ha la stessa verve elegante e poetica e la stessa lucidità di analisi.
Ci parli del tuo nuovo romanzo, Février e gli orfanelli?
Già da un paio di romanzi, Février è alle prese con il mistero della propria nascita, che si va dipanando parallelamente con i casi che deve risolvere. In questo episodio il Maestro risolverà questo problema e anche una serie di delitti efferati. Dovrà anche proteggere se stesso dalla minaccia di una sua nemica giurata, la contessa Lara Fiodorova. Il tutto si svolge a Blessy, luogo del cuore di Février, reso cupo da alcune morti apparentemente legate a una terrificante leggenda del Sedicesimo secolo.
Racconta ai lettori la scelta dell’ambientazione del racconto.
Il paese di Blessy, esiste veramente, Blessy attualmente è un comune di 846 abitanti situato nel dipartimento del Passo di Calais nella regione dell’Alta Francia. Naturalmente dobbiamo immaginarlo ai primi del Novecento, molto meno evoluto e sicuramente più pittoresco.
A cosa oppure a chi ti sei ispirata per la storia narrata in quest’ultima opera?
La storia leggendaria narrata è in parte ispirata ai racconti del terrore di Edgar Alla Poe e in parte al “Mastino dei Baskerville” di Conan Doyle, cui tra l’altro si fa un cenno anche nel romanzo. Tuttavia credo che ogni scrittore abbia un retroterra di ricordi, ispirazioni, suggestioni, che poi via via si trasmettono nei suoi libri.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato per la stesura del romanzo, ma anche per la creazione della copertina?
Lavoro da sola, mi ispiro da sola.
Puoi svelarci i tuoi nuovi progetti per il futuro?
Sto lavorando a un nuovo episodio della serie di Dario Barresi, di cui è uscito il primo romanzo, “Coma”, nel 2022 e su un nuovo personaggio, una giovane antiquaria genovese, Costanza Drogo, che si muove a Genova negli anni Trenta del Novecento. Anche lei avrà a che fare con misteri e intrighi, ambientati nel mondo dell’arte e dell’antiquariato.
Grazie mille per aver risposto alle mie domande e complimenti per questa nuova uscita letteraria.
Février e gli orfanelli è il nuovo romanzo dell’autrice Simonetta Ronco è pubblicato da La Bussola Edizioni, disponibile in versione cartacea e scaricabile in digitale.
Per altri consigli di lettura potete consultare la sezione Libri e Viaggi
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9 Aprile 2024 alle 18:14
sicuramente ogni scrittore ha il suo spaccato di vissuto che influenza le storie ed i racconti…interessante lettura che approfondirò
10 Aprile 2024 alle 10:50
Tutte le pubblicazioni della Rinco sono molto interessanti, te le consiglio!
14 Aprile 2024 alle 17:25
Un giallo affascinante.. mi attira!! Come ti sembra rispetto agli altri romanzi dell’autore? Lo consiglieresti?
15 Aprile 2024 alle 12:32
Io consiglio tutta la saga dei romanzi di Février, ma ho letto anche altre storie della Ronco e sono molto belli.
16 Aprile 2024 alle 12:07
Questa nuova opera sembra promettere un’avventura avvincente!
Grazie per aver condiviso questa interessante novità!
17 Aprile 2024 alle 21:26
Ciao una vita vissuta riesce bene a interpretare una vita immaginaria, la realtà supera la fantasia a volte, da leggere