Oggi vi vogliamo consigliare un romanzo che abbiamo appena finito di leggere, si tratta de L’inchino dei girasoli.
Una storia forte, un argomento “pesante” di cui le donne dovrebbero parlare di più e non tacere.
Sarah Benedetto è stata per noi bravissima a raccontare una storia di abusi, violenze e blocchi mentali.
Scoprite insieme a noi qui di seguito la trama del romanzo L’inchino dei girasoli e per quale motivo inevitabilmente ve ne consigliamo la lettura.
Leggete fino in fondo, troverete anche la nostra intervista all’autrice triestina, per conoscere più da vicino lei e il motivo che l’ha spinta a scrivere questa storia.

L’inchino dei girasoli, di cosa parla?

La protagonista principale del romanzo è Alice, una giornalista freelance quarantenne e single.
Per colpa di un incidente perde parte della memoria, o meglio ha un blocco per alcune parti della sua vita.
Nella sua testa crea una realtà che non è quella veritiera, dove si rifugia per tutto il tempo che riesce.
La sorella Olivia, che Alice vede come una distante donna in carriera e Achille, visto sempre dalla protagonista come il suo migliore amico.
Sono loro che aiutano la giornalista a sbloccare i suoi ricordi e ad attraversare le conseguenze di questo ritorno di memoria.
Da qui Alice deve compiere un viaggio per ritrovare la vera sè stessa, sbattendo contro i fantasmi degli abusi e violenze subite non solo da lei.
Riuscire a superare un passato di sofferenze non è una cosa semplice, ma grazie anche ad altre donne che le stanno vicino tutto questo si può sconfiggere.
Il titolo del romanzo si riferisca a quando il sole scende e lascia spazio alla luna, in quel momento i girasoli chinano il capo come inchinandosi ad essa.

L’inchino dei girasoli è stato per noi una vera sorpresa.
Un argomento per niente semplice da trattare, nostra la paura di non riuscire a reggere la storia per gli abusi trattati.
Invece Sarah Benedetto in questo romanzo è bravissima a prendere per mano il lettore e accompagnarlo in questo percorso.
Perchè alla fine quello di Alice è proprio questo: un percorso, prima di accettazione dei brutti ricordi e poi di “vittoria”, uscendone più forte di prima.
Una lettura poetica e consistente, dove viene usata la giusta delicatezza ma senza nascondere nulla, anzi!
Quello che ci ha insegnato l’autrice è proprio che bisogna essere sinceri con sè stessi e gli altri, con franchezza e autenticità.
Libro travolgente e scorrevole, leggerlo è solamente un piacere, anche per la scrittura autorevole della scrittrice.
Si sente tutta la passione che ci ha messo nello scrivere di questo difficile tema, a noi è arrivata e siamo certi che sarà così per chiunque si imbatterà nel romanzo.
Sappiamo che è brutto ripetersi in una frase, ma è davvero un romanzo scritto con il cuore, che si legge con il cuore e che noi vi consigliamo di cuore.

L’intervista all’autrice Sarah Benedetto

Sarah Benedetto è una scrittrice italiana nata a Trieste, ma ora vive in Slovenia in un piccolo paesino.
Abbiamo voluto rivolgerle alcune domande per capire meglio la natura della sua scrittura schietta e sincera che ci è piaciuta molto.
Scopritela insieme a noi nella nostra intervista!

Ciao Sarah, raccontaci chi sei e come nasce la tua voglia di scrivere

Ciao a tutti, mi presento: sono un’accanita lettrice dall’età di dodici anni.
Un libro è un amico, un compagno di viaggio, un luogo dove imparare e appassionarti a nuovi mondi curiosi.
In poche pagine puoi trasformati in uno scienziato, un esploratore o in una persona comune che si trova a vivere un’avventura fantastica.
In un libro mi appassiona la storia, il modo di scriverla e di presentare i protagonisti; non prediligo un genere, se un libro è ben strutturato lo leggo con entusiasmo.
Credo di aver sempre scritto: pensieri, appunti, racconti, mi ritrovo spesso con una penna o una matita in mano e… nei libri che leggo c’è sempre una matita in mezzo alle pagine perché sottolineo le parti che mi colpiscono, i pezzi che sento in sintonia. È il mio modo di vivere il testo.

l'inchino dei girasoli

Da dove nasce l’idea di questo romanzo, L’inchino dei girasoli?

L’inchino dei girasoli nasce da una forte indignazione personale: “le vittime non hanno nessuna colpa”.
Sono stata invitata a scriverlo ed è nato il romanzo. I personaggi e la trama si sono creati quasi da soli.
La storia prende vita dai ricordi assopiti di Alice, la protagonista, che emergono in maniera più o meno forzata.
Per indicare come nessuno sia immune alla violenza, fisica o psicologica e, a volte, degli atteggiamenti di chiusura o di rabbia possano scaturire da episodi seppelliti e mai guariti.
Per questo motivo ho voluto analizzare, in parte, anche il percorso del carnefice, senza mai alleggerire le sue azioni, ma cercando di capire come spezzare il ciclo diabolico che, soprattutto nei contesti familiari, sembra auto-alimentarsi.

Hai già qualche idea per il tuo prossimo romanzo? Ci puoi svelare qualcosa?

In questo momento sto lavorando su più fronti. Ho recuperato un progetto antico, cui faceva parte “Il Bagatto”, il mio primo romanzo uscito nel 2010.
Si tratta di una trilogia Urban fantasy, dove in soccorso ai disastri che affliggono il pianeta Terra, intervengono alcune persone di origine non terrestre.
L’intenzione era di ripubblicarlo senza metterci troppe mani, ma lavorando sugli altri due testi, poi ho preferito ridisegnarlo senza stravolgere la storia.

A breve, collaborerò alla realizzazione della “Guida illustrata di educazione cinofila” con Massimo Visintin e Massimiliano Zorzetto. Un progetto che mi entusiasma e che unisce gli amati animali, ai testi e alle immagini.

L’inchino dei girasoli è il secondo romanzo pubblicato da Sarah Benedetto.
E’ edito dalla Collana Policromia, la nuova collana in collaborazione con PubMe per le opere che fuggono dall’ordinario.

Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
Se anche voi vorreste vedere pubblicata la recensione del vostro romanzo e l’intervista all’autore, affidatevi noi!
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