Nella libreria di una qualsiasi casa non deve mancare un libro di poesie, noi vi consigliamo Neppure una carezza per questi cuori.
L’autore di questo racconti poetici è Giuseppe Belcore, seguiteci in questo articolo per conoscere il suo libro.
E non perdetevi l’intervista all’autore!
Neppure una carezza per questi cuori, di cosa si tratta
Neppure una carezza per questi cuori è una raccolta di racconti poetici che prende il nome da una delle poesie comprese nel libro.
Le sue sono poesie che hanno un tema centrale, quello dell’amore, visto nelle sue tante declinazioni.
C’è l’attesa, il desiderio, il tradimento e l’abbandono, si parla di temi attuali come la pandemia di Covid che ha colpito tutto il mondo.
In questo libro si può leggere anche la primissima poesia scritta dall’autore, leggere del suo inizio è importante per conoscere il suo interiore.
Questa è la seconda edizione aggiornata dell’autore Giuseppe Belcore, che ha sentito il bisogno di aggiungere delle poesie sulla guerra in Ucraina.
Come dicevamo all’inizio, ogni casa deve avere almeno un libro di poesie e per noi questo è uno di quelli da avere.
I racconti poetici di questo libro hanno diverse lunghezze, anche in questo si capisce che l’autore scrive per una grande passione.
La sua scrittura è significante e originale, una scrittura delicata che lascia riflettere sui vari temi trattati.
L’autore possiede l’arte dell’osservazione di una visione del mondo e degli individui e lo si svela sfogliando le pagine di libro.
Si legge tutto il dolore per le guerre in Siria e in Ucraina, con le sue parole l’autore riesce a donarci i suoi sentimenti.
Insomma, non fatevi mancare questo titolo nella vostra libreria, per sfogliare e leggere un racconto poetico ogni qual vota vogliate.
Intervista all’autore Giuseppe Belcore
Ciao Giuseppe, grazie per essere qui con noi e per avere il tempo per rispondere alle nostre domande.
Puoi parlarci un pò di te e della tua passione per la scrittura?
Ho sessant’anni e scrivo poesie, all’epoca soprattutto sul tema dell’amore, da quando avevo quattordici anni e mi innamoravo spesso ma senza essere ricambiato.
Riversavo il dispiacere nella poesia che era la mia cura per la tristezza.
Poi ho cominciato a leggerle alle ragazze con la speranza neanche tanto nascosta di conquistarle. Ho conseguito scarsi risultati rispetto all’impegno devo dire.
Mi coccolavo e mi coccolo ancora con la scrittura, prima con le poesie e poi con i racconti che scrivo ancora oggi.
M’interessa raccontare l’amore in tutte le sue declinazioni ma anche il tema della giustizia che si ritrova spesso nei miei scritti.
Anche il tema del dolore è sempre presente sia nelle storie d’amore, sia nelle storie di violenza, come quella relativa al massacro di Willy Montero a opera dei fratelli Bianchi, o all’uccisione di Desiree Mariottini violentata e uccisa.
Scrivo anche poesia sulle guerre, come quelle in Siria e in Ucraina.; tutte poesie presenti nella raccolta “Neppure una carezza per questi cuori”.
Quanto bisogna essere sensibili per tradurre in parola il canto interiore della poesia?
Beh, non so la quantità ma di certo bisogna essere sensibili per ascoltare, osservare, decifrare e tradurre in parole e simboli (semplici) quello che stai provando o quello che stai immaginando o solo osservando. Spesso parto appunto da un’immagine che mi colpisce oppure da un fatto drammatico ma anche dolce e intorno a esso cerco di creare un mondo di parole e di immagini che evochino la sensazione o il sentimento che ho provato.
A volte sento come una melodia mettendo insieme alcune parole e allora il messaggio della poesia diventa più immediato e semplice da “sentire”.
Infatti per me la poesia deve essere quanto più comprensibile; non amo le poesie erudite e complesse per non dire contorte.
Lo sforzo del poeta deve tendere proprio a semplificare il suo messaggio interiore.
Se dovessi scegliere, quale dei racconti poetici raccolti in questo libro preferisci e quale vorresti che tutti conoscessero?
Sicuramente sceglierei in primis la poesia sulla mamma ammalata di Alzheimer (Mia mamma non abita più qui) perché il tema della malattia è molto presente nelle mie poesie come anche il rapporto madre figlio e la tenerezza e la nostalgia come antidoto contro il dolore per la perdita.
Anche la poesia sulla pandemia (Neppure una carezza) mi è particolarmente cara e anche qui si parla di malattia e di solitudine nella morte di tante povere creature.
Poi ci sono le poesie d’amore, da quello gioioso come “La fatica di far pace” o “Non ti bacio” a quello perso come “Tienimi con te”.
Ci sono le poesie contro le ingiustizie (“Sono Willy e non porto guantoni” sull’uccisione di Willy Montero) e sulle guerra (“I ragazzi di Kharkiv” e Le farfalle di Kiev), temi molto dolorosi perché non si può rimanere in silenzio di fronte al massacro di essere umani e parlarne in modo “poetico” è uno dei modi per veicolare un messaggio di pietà, condivisione e vicinanza per le povere vittime.
La raccolta di poesia di Giuseppe Belcore è pubblicata su ilmiolibro per la categoria letteratura/narrativa.
Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
Se anche voi vorreste vedere pubblicata la recensione del vostro romanzo e l’intervista all’autore, affidatevi noi!
Scriveteci a saretta@iriseperiplotravel.com
30 Luglio 2022 alle 16:30
Hai ragione i libri di poesie non possono mancare nelle librerie, vado subito a vedere questa raccolta su Amazon.
30 Luglio 2022 alle 17:51
Eh, i poeti sono di un altro mondo.
Ho sempre avuto fidanzati e fidanzatini con il dono della poesia. Per me è una caratteristica irrinunciabile e irresistibile che riconosco nelle parole dell’intervista a quest’autore.
4 Dicembre 2022 alle 18:52
Ti ringrazio molto. La gratificazione è importante per chi scrive poesie. E le tue parole di “fiducia” mi fanno piacere. gb
1 Agosto 2022 alle 18:38
Adoro i poeti sanno esprimere dolori e gioie in piccoli e semplici pensieri indelebili nella mente
2 Agosto 2022 alle 04:19
Secondo me i poeti o chi scrive poesie hanno una sensibilità speciale, riescono a cogliere un altro livello della realtà, e mi piace molto che poi riescono a raccontarla a noi.