Vita e monumenti è il libro dell’autrice romana Patrizia Palese ed è il primo di una serie, questo racconta la storia del Pantheon.
Un libro letto tutto d’un fiato, per dei viaggiatori come noi è meraviglioso trovare un romanzo che insegni anche qualcosa di nuovo sui monumenti più importanti.
In questo articolo vi raccontiamo di cosa parla il romanzo Vita e monumenti: Il Pantheon, con la nostra recensione.
E non perdetevi l’interessante intervista all’autrice per conoscere meglio lei e questa serie di romanzi storici.
Vita e monumenti: Il Pantheon
Due ragazze, Matilde e Vittoria, nel 1959, da Crotone giungono a Roma, iniziando la loro nuova vita come studentesse universitarie.
Giungeranno alla caduta del muro di Berlino nel 1989, scoprendo di volta in volta, altre vite e altri monumenti, che le accompagneranno in quegli anni di scelte, progetti e sconfitte.
Vite e monumenti: Il Pantheon è un romanzo storico davvero interessante, sia per l’idea che per la scrittura.
Tramite le lettere delle due ragazze protagoniste, Matilde e Vittoria, si impareranno tantissime nuove informazioni sulla storia.
Qui si parla della magica città di Roma negli anni ’50 e soprattutto di una delle attrazioni principali e ricca di storia, il Pantheon.
Da viaggiatori alcune notizie sulla nascita e la realizzazione del Pantheon le conoscevamo, ma davvero non tutte quelle racchiuse in questo libro.
E sono davvero così tante che ci siamo immersi completamente nella lettura, stupiti di ogni nuova informazione.
Sicuramente la prossima volta che torneremo a Roma entreremo all’interno del Pantheon ammirandolo con occhi nuovi, e questo sarà tutto merito dell’autrice Patrizia Palese.
Scorrevole e piacevole anche lo scambio di lettere tra le due giovani donne e le varie storie che nascono e vengono raccontate in esse.
La vita che riserva tante sorprese, tra l’amore, lo studio e la promessa di molti altri viaggi.
Noi incuriositi del prossimo romanzo di questa serie che finirà a Berlino durante la caduta del muro, nel frattempo vi consigliamo di leggere questo.
La scrittura dell’autrice rimane semplice da apprendere, ma mai banale, si rimane affascinati dallo splendore dei racconti che si possono leggere.
L’intervista all’autrice
Ringraziamo Patrizia Palese per averci dedicato del tempo rispondendo alle nostre domande.
Ciao Patrizia, com’è nata la tua passione per la scrittura?
Parlarne è sempre un’impresa per me, perché voglio essere sempre chiara e diretta, ma normalmente mi perdo in descrizioni contestuali. Ma veniamo a noi. La “Scrittura” per me ha rappresentato da sempre in fuga o, per meglio dire, una strada parallela al mondo che vivevo e che forse non mi soddisfaceva molto. Quando è nata? Dopo aver incontrato, per modo di dire, Pirandello con IL FU MATTIA PASCAL. Ho capito da subito, diciamo intorno ai 12 anni, che se volevo, potevo avere più vite, senza necessariamente sparire, come il protagonista del romanzo. Scrivendo mi sentivo sicura perché ero io che determinavo cosa sarebbe successo e questo mi rendeva forte.
Poi, crescendo, ho capito che anche altri potevano avere questa voglia di vivere più vite e non ho più scritto per me, ma perché altri leggessero e, magari, ci si ritrovassero in quelle situazioni. Per qualcuno può sembrare follia questo creare un mondo parallelo, ma se ci si pensa un attimo ci si rende conto che, come disse Walt Disney, se lo immagini lo puoi fare…e questo rimane ancora oggi li mio pensiero guida.
Quali emozioni hai provato nello scrivere questo romanzo, “Vita e monumenti: Il Pantheon”?
Sono una storica e ho avuto la fortuna di vivere a Roma per più di 40 anni, per cui diciamo che ho vinto facile volendo iniziare questo viaggio nella Storia e con la santa benedizione di Roma. Ma ancor di più, avendo creato un’associazione culturale, OMNIAPOLIS, mi sono resa conto che durante visite guidate o conferenze, le persone erano veramente interessate a conoscere il dietro le quinte e la prova del nove, l’ho avuta quando sono entrate nel mondo della scuola di adesso, con ragazzi delle medie, delle superiori.
Loro dichiaravano con un silenzio quasi sacro, di essere interessati di quel mondo del quale avevano appena sentito parlare. Ora, non vorrei far credere che mi sia investita della sacra veste del salvatore, ma pensai che in fondo si poteva far entrare ragazzi di 16, 18 anni nel mondo che era solo l’altro ieri. E, detto fra noi, mi sono anche divertita…rendere semplice ciò che per me era stata la mia vita, ma senza appesantire la conoscenza, era una sfida, l’ennesima che intraprendevo ogni volta che iniziavo un lavoro editoriale. Per ora chi lo ha letto mi ha confermato che scivola come la seta e che in testa restano tante informazioni…ed era quello che volevo.
E quanto hai messo di te in questo libro?
Normalmente un po’ di noi cade sempre fra le pagine di uno scritto e come ho detto precedentemente, nel mio caso sono stata quasi obbligata, si fa per dire, a metterci del mio…anche in questo Pirandello insegna: non siamo noi che inventiamo personaggi, ma sono loro che ci cercano e non ci mollano fino a quando non facciamo in modo di dar loro una vera vita. E le mie Matilde, Vittoria, Adriana, Piero e tutti gli altri sono lì perché loro, prima ancora che iniziassi, già esistevano e senza chiedere il permesso hanno preso la mia curiosità, la mia voglia di viaggiare, il mio entusiasmo di fronte a qualcosa di nuovo, l’amore per la Sicilia, perché i ragazzi è da lì che vengono, e molto altro… ma bisogna leggere per intuire e magari per capire dove c’è fantasia e dove c’è ricordo.
Cosa deve aspettarsi il lettore dal tuo libro?
Un ingresso al Luna Park. Per chi quegli anni li ha vissuti sa di cosa parlo; andare al Luna Park era la fuga dai doveri e dagli impegni. Lì tutto era lecito e divertente. Per chi quegli anni non li ha vissuti, ma ne ha solo sentito parlare, potrebbe essere un giro di ruota panoramica lento e sicuro. Di quali anni parlo? Di quelli del boom economico fino alla caduta del Muro di Berlino…un progetto ambizioso, è vero, di cui questo è solo il primo di molti altri, ma denso di tanto, di tutto, forse di troppo, visto attraverso gli occhi di due ragazzine che entrano più o meno coscientemente in una realtà totalmente diversa.
Ci regali un estratto del romanzo?
Con piacere. Ho scelto questo perché volevo evidenziare quanto il tempo abbia cambiato i suoi parametri.
“Cara Matilde,
non riesco proprio a capire: perché le tue lettere ci mettono tanto ad arrivare? Anche oggi il postino non mi ha portato nulla…a volte mi sembra di parlare da sola…possibile che solo io senta la tua mancanza? Come sarebbe più semplice se potessimo parlarci senza aspettare dei tempi troppo lunghi…ho cercato di convincere mia sorella con tutte queste argomentazioni affinché mi permettesse di fare una telefonata brevissima, ma non c’è stato niente da fare! Ogni mia ragione si scontrava contro la sua logica: “Il telefono non può essere usato per ogni stupidaggine, primo perché costa e poi perché lo si deve usare solo per casi seri, come chiamare un medico o ricevere e dare notizie veramente importanti. Le tue notizie sono solo chiacchiere fra ragazzine che non sanno come passare il tempo”. Ti rendi conto?
Nemmeno la mamma avrebbe fatto questi discorsi e pensare che Adriana ha solo 25 anni! Sembra quasi che si sia dimenticata di quando aveva la nostra età! Che colpa ne ho io se mi manca così tanto il mio “Grillo Parlante”? Secondo lei va benissimo che ci teniamo in contatto attraverso le lettere perché, sempre secondo lei, facciamo un doppio esercizio di Italiano e di Storia. A proposito, spero che non ti dispiaccia se prima di spedirtela, le ho fatto leggere la lettera di ieri; sarà una mia impressione, ma credo che si sia rassicurata nel constatare che effettivamente ho passato tutto il pomeriggio in Biblioteca…”
Hai un nuovo libro tra i tuoi progetti futuri?
Se ti riferisci a questo tipo di libro, l’ho già iniziato. Siamo nel’62, ma a Perugia. Sono accadute molte cose, ci sono de nuovi personaggi, ma quello che mi fa andare parecchio a rilento, non è la storia in sé, ma il grandissimo materiale di quell’anno. E, soprattutto, non sarà più un epistolario, ma un vero racconto a più voci… e questo libro, quando lo finirò, lo dedico appunto a Perugia, città che ha nella mia vita un posto speciale. Quale? Ehhh, e mica si può dire tutto…o forse sì, cambiando i nomi e le situazioni. Perché non si è mai troppo neutrali quando si scrive.
Il romanzo Vita e monumenti: Il Pantheon dell’autrice Patrizia Palese è edito da Youcanprint, 104 le pagine.
Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
26 Giugno 2023 alle 22:04
Vado a Roma abbastanza spesso ma non mi stanco mai di girare per i suoi monumenti, ogni volta con sguardi diversi come dice il racconto
28 Giugno 2023 alle 19:07
Sicuramente un libro molto interessante da leggere 🙂
29 Giugno 2023 alle 14:09
Lo è davvero!